giovedì 31 marzo 2011

ASPETTANDO L' ANNO PROSSIMO... SIAMO GIA' IN MARCIA!!!

GRAFFITISMO
Noi sappiamo già che l' anno prossimo affronteremo questo argomento ma vogliamo darvi un' anteprima.
Nell'America fine anni Sessanta un ragazzo di New York in meno di un anno gira tutto lo Stato lasciando, con il nome d'arte "Taki 183", circa 300 mila firme. Qualche mese dopo Taki è lanciato agli onori delle cronache dal New York Times che pubblica un articolo intitolato "Chi è Taki?". La moda di lasciare la propria firma inizia così. I graffiti iniziano così, con una scritta semplice, solo il contorno di lettere. Tutta la creatività si concentra nella rappresentazione dell'alfabeto.
Il popolo dei graffitisti nasce così dalla periferia urbana prevalentemente nera o ispano-americana dei quartieri degradati del South Bronx.
I "tags" (così vengono chiamate in gergo le firme dei graffitisti) si sviluppano soprattutto nelle metropolitane dove transitano un gran numero di persone.
Dopo qualche anno - siamo già alla fine degli anni Settanta - si passa ai muri. E il disegno diventa più complesso e articolato. l’arte del graffito risponde ad un’autentica esigenza espressiva, alla rivendicazione di un proprio diritto alla parola. Il graffito contrappone all’impersonalità e all’oggettività dello stile adottato dai “bianchi” una modalità espressiva cromaticamente aggressiva.
I turisti europei colpiti da questo fenomeno lo importano in Europa.
Illegalità
Sono nati anche per questo. Per sfidare la legalità e l'ordine metropolitano. I graffiti sono diventati un'emergenza per le maggiori capitali del mondo. Tra criminalizzazione e integrazione, le amministrazioni metropolitane devono fare i conti con le bande, i teppisti, gli artisti. New York, Parigi e Londra hanno messo a disposizione vecchi muri e palazzi dove si possono realizzare i graffiti. Ma il problema resta perché i tags non possono essere recintati ed invadono continuamente spazi.
Keith HaringKeith Haring al lavoro a Pisa
Keith Hering (1958 - 1990) era un giovane artista americano conosciuto in tutto il mondo a partire dai "Subway Drawings": labili e veloci disegni in gesso sui pannelli pubblicitari temporaneamente vuoti nei sotterranei della metropolitana, che esercitavano sullo spettatore, immerso nel quotidiano ed anonimo salire e scendere dal treno, un potere magnetico capace di farlo fermare a riflettere anche solo per un istante.
Il murale di Pisa (1989)
Tuttomondo
L'idea di realizzare un murale a Pisa nasce in modo casuale a seguito dell'incontro per strada a New York tra Haring e un giovane studente pisano. Il tema è quello dell'armonia e della pace nel mondo, visibile attraverso i collegamenti e gli incastri tra le 30 figure che, come in un puzzle, popolano i centottanta metri quadrati della parete del Convento di Sant'Antonio.Keith Haring

Particolare del murale Tuttomondo

Flavio e Claudio di 1B
P.S.nel nostro mondo i graffiti sono spesso considerati  illegali ed i writers li fanno per andare contro l'ordine costituito, ma siccome alcuni,come abbiamo dimostrato, sono artisti, sta a noi trovare spazi adeguati per fare in modo che ognuno esprima la sua creatività in modo legale.

3 commenti:

  1. L'anno prossimo approfondiremo l' argomento. é molto interessante!!!

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  2. wuauuu non vediamo l'ora che sia l'anno prossimo allora!!!!BY GIULIA E ILARIA

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  3. bello e interessante questo argomento..!!!! seconda stiamo arrivando :)
    marty <3

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